Come nascono le incomprensioni? Quante volte è capitato di non riuscire a comprendere o a farci capire dal nostro interlocutore? Perché ciò accade?

Nel linguaggio quotidiano siamo “obbligati” ad utilizzare cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni, per poter rendere la comunicazione più veloce e snella. Infatti, se per esempio ci chiedessero di descrivere la nostra giornata tipo, se non cancellassimo alcune informazioni, dovremo descrivere ogni movimento fatto da ogni singola parte del corpo nell’alzarsi dal letto o nell’afferrare un oggetto.

Il Meta Modello (detto anche “linguaggio di precisione”) è
un insieme di domande, tese ad approfondire e specificare la rappresentazione della realtà.   E’ un procedimento molto utile, ogni volta che si vuole definire gli obiettivi, dare o raccogliere informazioni precise, individuare le opportune strategie di azione, in relazione alle singole situazioni, per una buona comunicazione.

Il Meta Modello ha come obiettivo quello di andare nello specifico, di approfondire la struttura superficiale della persona, per avere ulteriori informazioni mancanti e, nel contempo, arricchire la rappresentazione interna dell’interlocutore.

Con il Meta Modello in particolare si:
 – Specificano le generalizzazioni;
Rivelano le ambiguità;
Recuperano le cancellazioni;
Ridefiniscono le deformazioni;
Chiarisce la vaghezza;
Estraggono i significati specifici;
Induce a pensare nel qui ed ora;
Recupera la struttura profonda del linguaggio.

A) CANCELLAZIONI

1) Cancellazione Semplice: Frase con informazioni mancanti o insufficienti. 
 
Es: “Sono seccato”
      Con chi? di che cosa?
2) Verbi Non Specificati: Verbi che cancellano specificazioni riguardo al come, al quando o al      dove: risolvere, cambiare, migliorare, conoscere, capire, ecc.
Es.: “Penso che sia una persona timida”

      Cosa te lo fa pensare?
3) Comparazione: Manca il termine di paragone o lo standard di valutazione.
Es.: “È troppo costoso”
       Rispetto a cosa?
Es.: “Mario è intelligente”
       Rispetto a chi? in che cosa e’ il migliore?
4) Mancanza Di Indice Referenziale: Non è identificato il soggetto di cui si sta parlando.
   
Es.: “A loro non interessa”
       A chi, specificamente, non interessa?

B) GENERALIZZAZIONI

 

1) Quantificatori Universali: Generalizzazioni che escludono eccezioni o scelte alternative: sempre, tutto, niente, mai, ogni volta, ecc.

 
Es.: “Il mio capo non mi ascolta mai”
       Proprio mai?
       Non c’è mai stata una volta in cui ti abbia ascoltato?
2) Operatori Modali: Parole che richiedo azioni particolari o implicano l’impossibilità di     scegliere.
Di necessità: devo, non devo, dovrei, è necessario, ho necessità di, ecc.
Es. “Devo andare via”
      Cosa ti obbliga ad andare via?
       Cosa accadrebbe se rimanessi?
-Di possibilità: posso, non posso, possibile, impossibile, avere il permesso …
Es. “Non posso a quella persona”
      Cosa te lo impedisce?
      Cosa accadrebbe se tu gli parlassi?
3) Presupposizioni: Qualcosa che si assume implicitamente perché la frase risulti comprensibile.
Es. “Pensa alle cose che ti stai perdendo in questo momento”
      Come fai a sapere che sto perdendo qualcosa?

C) DEFORMAZIONI

1) Nominalizzazioni: Verbo trasformato in un nome (cosa o evento) che oscura, per questa ragione, il processo o l’azione limitando le scelte possibili. 
Es. Ho bisogno di aiuto. 
     In che modo posso aiutarti?
Es. “La comunicazione in questa azienda è inesistente”
     Chi non riesce a comunicare con chi?
     Cosa vuoi comunicare?
2) Lettura Del Pensiero: Quando si pensa di conoscere il pensiero altrui basandosi sulla nostra percezione.
Es. “So che sei arrabbiato”
     Cosa te lo fa pensare?
Es. “Per Gigi è meglio cosi”
     Come lo sai?
3) Causa-Effetto: Frase in cui uno stimolo specifico causa un’esperienza specifica. QUESTO CAUSA QUELLO.
Es. “Ilaria mi fa arrabbiare”
      Cosa fa Ilaria per farti arrabbiare?
Es. “La vista del sangue mi fa svenire”
      Cosa nel vedere il sangue ti provoca questa reazione?
4) equivalenza complessa: Parlare di 2 o più esperienze come se si trattasse della stessa, o come se fossero “equivalenti”. QUESTO SIGNIFICA QUELLO.
Es. “Se non mi parli dei tuoi problemi significa che non mi ami”
      Vuoi dire che tutte le persone che ti parlano dei loro problemi ti 
      amano?
      Vuoi dire che tutte le persone che non ti parlano dei loro problemi non
      ti amano?
      Vuoi dire che l’unico modo per dimostrarti che ti amo è parlarti dei
      miei problemi?
Es. “Un buon fornitore fa lo sconto ai clienti” 
      Mi vuoi dire che tutti i fornitori che fanno lo sconto ai clienti sono dei 
      buoni fornitori?
      Mi vuoi dire che tutti i fornitori che non fanno lo sconto ai clienti non
      sono dei buoni fornitori?
      Mi vuoi dire che l’unico modo per dimostrare di essere un buon
      fornitore è quello di fare lo sconto ai clienti?
      Mi vuoi dire che fare lo sconto ai clienti è l’unico modo per essere un
      buon fornitore?
5) performativa persa: Manca chi dà il giudizio e quindi si presentano come affermazioni assolute, ovvie e universalmente applicabili, chiudendo l’argomento ad eventuale approfondimento o analisi.
Es. “È sbagliato criticare”
      Chi lo dice?


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