Comunicazione visiva iFormazione 2018
Comunicazione visiva iFormazione 2

Tutti noi, di fronte alla forma e al colore di un oggetto, abbiamo delle reazioni che sono dettate dall’inconscio e sono legate alle nostre esperienze. Ecco che, determinate combinazioni cromatiche, generano in noi reazioni di attrazione o repulsione che rendono desiderabile o meno l’oggetto che abbiamo davanti.

 

Eccoci ancora a parlare di comunicazione!

Come è possibile non concedere tutta la nostra attenzione alla regina della nostra era?

Quando i nostri pro pro pro nipoti studieranno la storia della nostra epoca, troveranno l’argomento nei loro libri, se esisteranno ancora, sotto il titolo: “Anni 2000: l’era della comunicazione”.

Ci potremmo scommettere.

Nello scorso articolo dedicato a questo argomento, abbiamo accennato alla comunicazione non verbale, facendo un focus sulla “prossemica” e sul fatto che controlliamo soltanto il 7% del nostro linguaggio.

Non è con la sola scelta delle parole che si fa la comunicazione: questo un buon comunicatore deve saperlo, deve sentirlo dentro di sé.

Oggi vi vorremmo invitare a riflettere su un tipo di comunicazione con cui siamo a contatto ogni giorno ma che, vista l’abitudine, ci attraversa senza lasciare segni. Ovvero: ci siamo così abituati che non la vediamo più e non ci prestiamo più attenzione.

La comunicazione visiva è un argomento molto ampio ma cercheremo di sintetizzare per quanto ci è possibile.

Partiamo dall’immagine che abbiamo inserito per accompagnare questo articolo.

 

Triangolo di Kanizsa 2018
Triangolo di Kanizsa

 

Questa figura è chiamata “il triangolo di Kanizsa” e rappresenta una illusione ottica creata dall’italiano Gaetano Kanitzsa: se guardate con attenzione scoprirete che, il grande triangolo bianco che vedete, non esiste…quel triangolo non può esistere e non è stato mai disegnato!

Osservate bene ed ingrandite l’immagine: sono stati disegnati soltanto il triangolo nero, e le tre sfere, ad ognuna delle quali manca una “fetta”.

A dire il vero anche il triangolo nero non esiste come triangolo ma solo come tre punte; il triangolo bianco è in realtà uno spazio vuoto eppure ci sembra di vederne i contorni e sembra proprio un triangolo sovrapposto al disegno.

Addirittura il bianco del triangolo sembra più luminoso rispetto al bianco dello sfondo.

Perché? Il nostro occhio non può accettare che esista una figura senza uno sfondo quindi se vediamo una figura, automaticamente, la “stacchiamo” dallo sfondo.
Creiamo di fatto uno sfondo che non c’è, perché percepiamo una figura che in realtà non esiste!

Questo dimostra che il nostro occhio può essere ingannato e che soprattutto è abituato a fare delle “sintesi”.

Questi non sono soltanto dei giochi simpatici per stupire i vostri amici ma sono dimostrazioni pratiche del funzionamento del nostro apparato percettivo.

Con questa immagine cominciamo ad avere un’idea di come funziona il nostro occhio e come lavora in accordo con il cervello.

Quanto conta la percezione visiva nelle nostre vite? Moltissimo.

Pensate a quanto alcuni simboli, figure, colori ed immagini abbiano un’importanza fondamentale nelle comunicazioni quotidiane…le associazioni che si creano tra forme, figure, simboli, colori, immagini ed i nostri pensieri, rimandano un po’ al discorso che abbiamo fatto nell’articolo in cui abbiamo trattato i riflessi condizionati ed incondizionati.

Pensiamo alla segnaletica stradale: un triangolo dai bordi rossi, lo sfondo bianco e una freccia nera che curva a destra significa pericolo che c’è una curva a destra pericolosa: al di là dell’avere studiato o meno la segnaletica stradale.

Certi messaggi arrivano a tutti, anche nella comunicazione tra i bambini: il triangolo è una figura molto importante per noi esseri umani e da prendere seriamente.

Il rosso poi è il segnale dell’allarme: di che colore è la luce del semaforo quando devi fermarti? Rosso.

Di che colore è il massimo allarme? Rosso.

Viene da lontano la cosa: il fuoco è rosso, il nostro sangue è rosso!

A livello inconscio sappiamo che, se vediamo il nostro sangue, non è quasi mai una cosa buona e il fuoco, ci scalda da sempre, ma ci spaventa…è pericoloso ed è forte!

Quindi con un triangolo rosso il nostro inconscio va subito in allerta.

Poi, dentro al triangolo, la spiegazione, il vero messaggio semplice e con un bel contrasto: nero su bianco così è più chiara e la si vede bene.

Un altro esempio sulla segnaletica? Una “X” posta sopra ad un’altra figura è sempre associata ad un divieto.

Una sigaretta con una “X” sopra? Divieto di fumo.

Un cane con una “X” sopra? Ingresso vietato agli animali… e così via.

Eppure una “X” di per sé non vuol dire nulla: il nostro cervello però la percepisce come un “No”.

A parte durante le elezioni, in quel caso vuol dire “Sì”.

Se una coppia di fidanzati incide su un albero un cuore, cosa vuol dire? Che si amano, lo sappiamo tutti, subito…non significa che uno dei due ha problemi cardiaci.

Ricordiamoci che un simbolo è una sintesi di un messaggio più grande, più ampio ed è universale o quasi.

La forma, il colore, il contrasto… sono tutti elementi che hanno un preciso significato nel nostro inconscio.

Parliamo di colori e della loro comunicazione.

Ad esempio il rosso, come abbiamo già detto, è associato al sangue e al fuoco, quindi al pericolo, alla forza ma anche al calore: infatti, è il colore anche dell’amore, della passione.

Il blu è il colore del cielo e del mare, quindi dell’immensità e del divino.

Come mai i manti delle Madonne sono sempre blu (quando non sono in rari casi rossi)? Ora è più chiaro?

Il verde invece è un colore legato alla crescita: da millenni noi uomini viviamo in un pianeta dove vediamo continuamente crescere l’erba e la vegetazione tutta. L’erba è verde! Crescere, migliorare, andare avanti, contatto con la natura, freschezza, positività… tutto questo lo diciamo con il verde.

Sarà per questo che con il semaforo verde andiamo avanti? E che il pollice è verde quando è particolarmente adatto a far crescere le piante?

Il giallo è il colore del sole, quindi dell’energia e della luce. Il giallo mette in evidenza, illumina, dà risalto.
Non è più un mistero, allora, il perché i nostri pennarelli evidenziatori solitamente sono gialli.

E così potremmo andare avanti per ogni colore, per ogni forma e per ogni simbolo.

Tutte questo patrimonio di collegamenti mentali e di associazioni viene usato diffusamente in tutta la comunicazione moderna.

Ecco perché Trump indossa solitamente cravatte rosse mentre Obama preferiva le blu.

Il rosso è il colore del pericolo, del sangue ricordate? E per questo è anche il colore della forza, del potere.

Mentre il blu è il colore del cielo, quindi della meditazione, del cervello, dell’intelligenza.

Per questo un Presidente mette l’accento di più sul potere che ha e l’altro preferisce presentarsi dando spazio alle sue capacità mentali.
E’ una scelta, e vi garantiamo che c’è una consapevolezza ferma nel dare questo tipo di messaggio.

La confezione di un prodotto per l’igiene intima femminile che colore metterà in risalto certamente? Il rosso? Il blu? Il verde? No… Il rosa!

E’ un derivato del rosso ma trasmette calma, tranquillità e delicatezza.

Il rosa è il colore del femminile.

Il giallo, come detto, è il colore dell’energia, della felicità, dell’apparenza, della voglia di farsi notare, della voglia di comunicare. Non è un caso che sia il colore scelto per i loghi di compagnie telefoniche, banche, bevande energetiche, compagnie aeree…

Il bianco? E’ il colore della purezza, della pulizia, della salute spirituale.

Sarà un caso che sia il colore scelto per i prodotti con pochi grassi, biologici, con pochi additivi o per i prodotti per la pelle?

Se avessimo da pubblicizzare una tisana naturale, o una medicina alternativa a base di erbe che colore dovremmo utilizzare per la confezione?

Qual è il colore che è collegato al miglioramento di sé stessi, alla salute, alla natura, alla crescita?
Esatto! Il verde!

Con questo primo articolo vi abbiamo rivelato qualche segreto della comunicazione visiva, ma state certi che ritorneremo sull’argomento!

Non perdetevi, la prossima settimana, l’articolo sulle altre forme di comunicazione che ci condizionano a nostra insaputa!

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