Gli eventi che mi stanno accadendo (o meglio che sto permettendo mi accadano!) mi hanno riportando alla mente due concetti fondamentali che ora vi enuncerò e sui quali voglio riflettere con voi. Sono concetti basilari per la comunicazione e le interazioni interpersonali, e si capirà meglio più avanti quanto siano dei principi validi che ogni insegnante dovrà sempre tener presenti:
“Il significato della tua comunicazione è la risposta che ottieni”
“Se vuoi che qualcun altro cambi il suo modo di comportarsi, è necessario che sia tu a fare qualcosa di diverso”
Per me, e credo anche per tanti altri, sono concetti duri da accettare, ma sono altrettanto convinta di poterne ricavare dei benefici se imparassi a metterli al centro delle mie relazioni, di qualsiasi genere: affettive, familiari, professionali.
Infatti non c’è niente che possiamo fare per cambiare il comportamento di chi ci sta attorno, perché queste persone stanno sempre reagendo a qualcosa che noi facciamo. E allora prima di pretendere che gli altri cambino, devo essere io in grado di poter fare qualcosa di diverso. Questo è un concetto da tenere in seria considerazione anche quando si sta decidendo come relazionarsi con una classe difficile. Per aiutarci in questo intento, può essere utile cercare qualcuno che sappia fare benissimo ciò che noi vogliamo fare e, una volta trovato, osservarlo e modellare il suo comportamento.
Robert Dilts ha identificato un modello definito “Livelli Neurologici del Cambiamento” in cui teorizza l’esistenza di “strati” del pensiero che strutturano la nostra esperienza, e ipotizza che allinearli possa aiutarci a comprendere ciò che vogliamo realmente e quali comportamenti dobbiamo adottare per raggiungere i nostri obiettivi e ristabilire l’equilibrio nella nostra vita.
I livelli hanno un andamento crescente, nel senso che il loro impatto psicologico aumenta a mano a mano che li si percorre:
I) AMBIENTE: in quale contesto si verifica questo comportamento?
II) COMPORTAMENTO: come mi comporto e come dovrei comportarmi?
III) CAPACITA’: cosa sono capace di fare?
IV) CONVINZIONI e VALORI: quali sono le mie convinzioni? Cosa è importante per me?
V) IDENTITA’: chi sono io?
VI) SCOPO (SPIRITUALITA’): qual è il mio scopo o la mia intenzione?
Questo modello è utile per:
- esplorare tutti gli aspetti di un cambiamento
- riflettere e analizzare il cambiamento
- pianificare la carriera
- programmare un miglioramento scolastico
- pianificare modelli di lavoro
- preparare delle lezioni che non hai mai tenuto in precedenza.
E’ utile porsi e sforzarsi di trovare una risposta alle seguenti importantissime domande:
- Qual è il mio scopo principale quando insegno?
- Cosa desidero che gli alunni sappiamo al termine della lezione?
- Chi sarò quando insegno in aula?
- Quali sono i miei valori e le mie convinzioni riguardo al mio lavoro?
- Quali abilità possiedo e quali devo sviluppare per migliorarmi?
- A quali comportamenti assisteranno i miei alunni?
- Quali attività didattiche sono più appropriate?
- Come organizzerò la didattica per trasmettere al meglio la materia?
Sono certa che solo lavorando su noi stessi e indagando sui nostri comportamenti possiamo vedere i risultati tanto sperati nei nostri alunni!
Buon lavoro a tutti voi.
Daniela Deligia