Comunicazione aggressiva, passiva o assertiva
Comunicazione aggressiva, passiva o assertiva

Anche a te è capitato di trovarti nel mezzo di una discussione e reagire in una maniera che non ti ha portato a nulla?

Per reagire si intende sia l’avere una reazione aggressiva, sia l’opposto: rimanere passivi di fronte a quanto succede.

Magari sei rimasto in silenzio e hai lasciato che gli altri si sfogassero su di te.

Oppure hai iniziato ad urlare insulti e te ne sei andato sbattendo la porta. Poi magari, mezz’ora dopo ti sei pentito della tua scelta perché non sei riuscito a spiegare le tue ragioni, e ti sei reso conto che non sei stato in grado di dire nemmeno il cinque per cento di quello che avresti voluto dire.

Succede spesso, quasi a tutti. E’ un problema di comunicazione e di gestione delle emozioni. Non possiamo vivere tra due estremi così netti: reazione passiva e reazione aggressiva.

Per lo meno non possiamo vivere in questo dualismo se vogliamo vivere felici. E’ sempre frustrante quando ti accorgi di non aver detto tutto quello che avresti voluto dire. Ti senti impotente e un po’ sciocco.

Magari continui per giorni a ripeterti quello che avresti voluto dire in quella discussione ma che non hai detto, perché hai scelto la via aggressiva o perché sei rimasto lì in silenzio.

Come si fa a superare questo dualismo e riuscire a dire tutto quello che si pensa, in una discussione? Davvero esiste una terza via?

Certo che esiste!

Si chiama assertività.

L’assertività è l’altra strada che puoi scegliere quando sei in una discussione, una strada che si trova proprio a metà tra la passività e l’aggressività.

Se sei assertivo sarai in grado di esprimere le tue opinioni, le tue richieste, le tue necessità, rispettando le esigenze altrui. Nessuna frustrazione, nessuna lite furibonda.

Come si fa a diventare assertivi?

Innanzitutto impara a riconoscere gli atteggiamenti assertivi. Studiali bene. Questo tipo di comunicazione è in grado di esprimere dei sentimenti e dei desideri, rispettando i desideri e i sentimenti degli altri.

La comunicazione verbale assertiva è facile da riconoscere: troverai in essa rispetto, sincerità e al contempo decisione. Sentirai una voce calma ma decisa, sincerità espressa con un volume appropriato e un tono costruttivo ed includente.

Non delle urla sguaiate senza senso alcuno a parte l’intenzione di ferire l’altro. E nemmeno un atteggiamento passivo che cerca una soluzione dentro al silenzio e alla rassegnazione.

Ed anche i segnali non verbali di una comunicazione assertiva sono facilmente riconoscibili. E’ tipico di questo tipo di comunicazione un ascolto molto ricettivo, lo sguardo dritto negli occhi per capire meglio, la postura del corpo sarà aperta, espressioni facciali che esprimono quello che sentono.

Anche qui a prevalere è un atteggiamento sincero e rispettoso. Non si cerca di reprimere cioè che si sente, si cerca soltanto di controllarlo al fine di fare in modo che la comunicazione serva davvero a qualcosa!

Può essere giusto essere arrabbiati, ma bisogna farlo arrivare agli altri senza per questo offendere o calpestare i diritti degli altri. E’ giusto pensare: “Non mi farò umiliare da questa persona, senza però umiliarla a mia volta!”

E’ sbagliato pensare: “Non mi farò umiliare da questa persona, adesso la sistemo per le feste!”, oppure: “Che mi umili pure, tanto a me non interessa!”.

Così pensando eviteremo i comportamenti tipici della comunicazione aggressiva, fatti di toni sarcastici, minacce, vanterie… tutta una comunicazione incentrata sullo sminuire l’altro e dargli tutte le colpe.

E’ tipico del comportamento aggressivo anche invadere lo spazio altrui, esprimere chiusura con la postura del corpo, assumere espressioni esageratamente rabbiose… Tutta una gamma di emozioni e modelli di pensiero che tendono a voler sottomettere l’altro.

Applicando una tipologia di pensiero assertiva eviteremo anche l’altro opposto: la comunicazione passiva. Non saremo esitanti, autocritici o pieni di vergogna. Non ci sminuiremo da soli.

Non terremo lo sguardo basso, la postura incurvata quasi a farci più piccoli, ed un atteggiamento rinunciatario. Non penseremo di non contare nulla.

Se già riesci a distinguere questi tre tipi diversi di comunicazione, sei a buon punto! Riconoscere gli atteggiamenti giusti e quelli sbagliati è ovviamente un grande passo in avanti!

L’assertività ti permette di rimanere più a contatto con i tuoi sentimenti, con i tuoi desideri, oltre che di conoscere e sentire i sentimenti degli altri.

Così facendo aumenterai la tua autostima, la tua sicurezza, e avrai la sensazione di saper gestire le tue emozioni e di saper prendere le decisioni con forza e maturità.

E’ un tipo di comunicazione molto potente ed efficace che ti insegnerà ad usare una parola molto potente. La parola di cui ti voglio parlare è molto famosa ma a volte è difficile pronunciarla: “no”.

Spesso non sappiamo dire di no, eppure dovremmo farlo perché dire “sì” quando in realtà vorremmo dire “no” è una fonte di stress davvero grande!

Quando vuoi rifiutare un invito od una proposta, sii chiaro, breve e molto sincero. “No. Guarda mi dispiace deluderti, ma non mi interessa!”. Così non illudi nessuno, non sei sgarbato e lasci passare un messaggio chiaro.

Il segreto per una comunicazione assertiva è molto semplice: mantenere la calma. Se non si ha il pieno controllo dei propri nervi non si riesce a gestire al meglio una comunicazione.

Devi tenere un tono di voce appropriato, con un volume non troppo alto ma nemmeno troppo basso. La tua voce deve essere chiara ma non deve prevaricare.

Rilassa il tuo corpo e mantieni una postura aperta, guarda negli occhi il tuo interlocutore. E soprattutto esercitati molto ad usare questo tipo di comunicazione.

Non usare frasi in terza persona, o in seconda… usa la prima persona! Ti mette subito in un’altra luce: parlare in prima persona vuol dire che ti prendi la responsabilità di quello che dici e di quello che pensi.

Non cercare lo scontro con il tuo interlocutore ma cerca un compromesso. Non insultare ma non trattenere il tuo disappunto. Fai presente tutti i tuoi disagi ma in maniera corretta.

Con questi piccoli consigli e un po’ di esercizio sono sicuro che le tue capacità comunicative miglioreranno molto, anche quando la discussione a cui andrai incontro non sarà facile.

Ti invito a leggere anche questo articolo sull’autostima e questo sul come gestire l’ansia e la paura di parlare in pubblico.

In ultimo ti riporto una distinzione tra tipologie di affermazioni diverse, raccolta su internet, che puoi usare in tutte le situazioni e in tutte le discussioni a cui andrai incontro:

Affermazioni di base

Questo tipo di affermazioni possono essere usate nelle situazioni di tutti i giorni per far conoscere le tue necessità, per elogiare, per dare informazioni o descrivere fatti. Puoi utilizzarle anche in situazioni in cui vuoi rivelare qualcosa su di te, per alleviare l’ansia e riuscire a rilassarti. Includono: “Io devo andare alle 6”, oppure “Mi è piaciuta la tua presentazione”.

Affermazioni empatiche

Queste affermazioni particolari contengono elementi che riconoscono i sentimenti, le necessità o i desideri delle altre persone, oltre ad affermare i tuoi desideri e le tue necessità. Possono essere usate per indicare una sensibilità riguardo alla posizione di un’altra persona, come “Io so che sei occupato, ma ho bisogno del tuo aiuto”.

Affermazioni consequenziali

Si tratta della forma più potente di affermazione, spesso usata come ultima spiaggia. Queste frasi possono essere considerate aggressive se non farai attenzione al tuo linguaggio non verbale. Un’affermazione consequenziale informa l’altra persona della penalità in cui incorrerebbe se non cambiasse il suo comportamento; solitamente in una situazione in cui non sta considerando i diritti degli altri. Un esempio può essere una situazione di lavoro in cui non vengono seguite le procedure o le linee guida: “Se accadrà di nuovo, io non avrò altra scelta se non quella di ricorrere ad azioni disciplinari. Preferirei evitarlo”.

Affermazioni di discrepanza

Questo tipo di affermazioni sono usate per indicare una discrepanza tra gli accordi presi in precedenza e ciò che sta accadendo. Vengono usate per chiarire le incomprensioni o le contraddizioni nel comportamento. Potresti dire: “A quanto ho capito, siamo d’accordo che il Progetto ABC era la nostra priorità numero uno. Adesso mi stai chiedendo di concedere più tempo al Progetto XYZ. Io vorrei che chiarissi qual è adesso la nostra priorità”.

Affermazioni sui sentimenti negativi 

Questo tipo di affermazioni sono utilizzate nelle situazioni in cui provi dei sentimenti negativi verso un’altra persona (rabbia, risentimento, dolore). Ti permettono di comunicare questi sentimenti senza sfogarti in modo incontrollato, e avvertire l’altra persona degli effetti delle loro azioni. Potresti dire: “Quando ritardi nella consegna del tuo rapporto, significa che io devo lavorare durante il fine settimana. Questo mi dà fastidio, perciò in futuro gradirei riceverlo entro giovedì pomeriggio”.

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