Nell’ultimo post abbiamo visto quali sono le virtù dell’educazione economica e finanziaria. Oggi invece risponderemo alla domanda: 

A che età è giusto iniziare a parlare di denaro ai vostri figli?”

Già nei giochi di ruolo dei più piccoli, si apprende il concetto di soldi come mezzo utile per uno scambio e come strumento di far diventare propria, una cosa che appartiene ad un’altra persona. Le occasioni di parlare di denaro in famiglia sono veramente tantissime, ecco alcuni esempi:
  • quando si va al ristorante e si lascia una mancia si potrebbe presentare ai propri figli il concetto sia di lavoro che di merito;
  • quando al distributore si paga la benzina, potreste approfittarne per parlare ai bambini di consumo e di costo di un bene necessario o di un agio superfluo;
  • al supermercato potete parlare di concorrenza ed educare i più piccoli alla scelta migliore tra i vari prodotti;
  • quando si fa l’elemosina è la volta buona di parlare di beneficenza;
  • se giocate al Totocalcio parlate di fortuna e di calcolo delle probabilità.
Badate che il dialogo con i vostri figli non si trasformi in una lista di contenuti indesiderati e completamente estranei per loro. Ricordate sempre che parlare di soldi significa principalmente parlare di valori!
Sappiate che non c’è un’età ideale per iniziare a dare la prima paghetta ai vostri figli, anche se gli anni delle elementari sono quelli preferiti dalla maggior parte delle famiglie. Solitamente a determinare l’età di avvio alla prima paghetta è la maturità del bambino, ossia la sua capacità a riconoscere i soldi e a capire che cosa costa di più o cosa invece è più conveniente. Naturalmente dovete preparare i vostri figli a vivere questa nuova esperienza, sia con le parole che, soprattutto, con il vostro buon esempio.
Personalmente, non credo che sia giusto legare la paghetta ai lavori domestici o al rendimento scolastico. I figli sono parte integrante della famiglia, con gli stessi diritti e quindi con gli stessi doveri: tutti, in casa, dovrebbero collaborare senza ricevere soldi in cambio! Per quanto riguarda la scuola, ritengo che il successo di un’interrogazione o di una promozione non debba essere legato ad un beneficio economico, ma ad altri valori quali merito, senso del dovere, raggiungimento di un obiettivo, soddisfazione, orgoglio personale.
In questi casi credo che sia più efficace ed educativo, ricompensare i figli con amore e dicendogli quanto siete soddisfatti e orgogliosi di loro!
Si gusta doppiamente la felicità faticata. 
-Baltasar Gracián-
Daniela Deligia

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