L’obiettivo della PNL è quello di raggiungere l’eccellenza nella comunicazione efficace, sulla base degli studi compiuti su persone particolarmente abili nel comunicare: l’idea di base è che, imparando le loro tecniche, tutti possano imparare ad essere eccellenti nella comunicazione (anche se sono caratteri timidi, pessimisti, introversi, ecc.)
Che cosa è la PNL?
Cominciamo dalle parole: “P” sta Programmazione, “N” per Neuro e “L” per Linguistica.
Programmazione neuro-linguistica, PNL, è un sistema di “life coaching”, un metodo di comunicazione, un approccio alla vita, un metodo di sviluppo personale, una “terapia” per ridisegnarsi.
La PNL è tante cose e spesso le viene affibbiato di tutto: in bene ed in male.
Allo stato attuale delle cose, la Programmazione Neuro-Linguistica non è da considerarsi scienza: è una teoria, ed una pratica, nata in California negli anni settanta per mezzo di Richard Bandler e John Grinder che, a loro volta, si sono basati sul pensiero di altre grandi menti, tra cui ricordiamo soltanto il geniale fisico David Bohm.
Spiegare la PNL in un articolo è un compito proibitivo e forse nemmeno utile ma possiamo cominciare con il fare un po’ di chiarezza e, articolo dopo articolo, magari potremmo riuscire a dare un quadro abbastanza completo.
Il fatto che questo metodo utilizzi la parola “programmazione”, già nel nome, non ha mancato di generare critiche, come ricorda Bandler:
“Quando ho cominciato a usare il termine programmazione le persone si arrabbiarono veramente. Hanno detto cose come: «state dicendo che noi siamo come le macchine. Siamo esseri umani, non robot!» Ciò che stavo dicendo veramente era proprio l’opposto. Siamo la sola macchina che può programmarsi. Siamo auto-programmabili. Possiamo impostare programmi deliberatamente progettati e automatizzati che funzionano da soli per occuparsi di noiose mansioni terrene, liberando così le nostre menti per fare altre cose più interessanti e creative”.
Il presupposto fondamentale della PNL, espresso in parole povere e non esaustive, è che in ogni individuo ci siano tre componenti: fisiologia, convinzioni e linguaggio.
Da queste tre componenti l’uomo crea le sue percezioni della realtà. Crea quella che i “piennellisti” chiamano “la Mappa”.
Che cosa è la mappa?
E’ la percezione che ognuno di noi ha del mondo, la rappresentazione mentale che ha di tutto quello che lo circonda.
La Mappa, a differenza della realtà, può essere cambiata…proprio come una cartina che può essere adeguata e corretta con facilità.
Spostare una montagna nella realtà risulterebbe difficile, correggerne la posizione su una cartina è senza dubbio una via più percorribile.
Seguendo questo principio, la PNL si prefigge di sviluppare abitudini e reazioni in grado di generare successo andando a sostituire i comportamenti che invece condizionavano negativamente la vita del soggetto.
Ed ecco la Programmazione: andare a sostituire le parti del nostro pensiero nocive, acquisite chissà quando, con automatismi mentali più funzionali.
Partiamo da un assunto: “La Mappa non è il territorio“.
La mappa rappresenta un territorio, ma non è il territorio. Questa differenza può sembrare banale ma non lo è perché conferma l’idea che la mappa si può cambiare e si tratta di un passaggio molto importante.
Se noi possiamo cambiare la nostra “Mappa mentale” del mondo è evidente che, una volta fatti gli interventi necessari, ci ritroveremo a vivere in tutt’altro mondo.
Come si può intervenire nella nostra “Mappa mentale”?
Quali strumenti abbiamo?
I pensieri si esprimono in parole quindi, cambiando il linguaggio, così sostengono i “piennellisti”, quello interiore in particolar modo, cambieremo i nostri pensieri e questi, a loro volta, cambieranno le nostre azioni e reazioni.
Questi, in maniera molto grossolana, sono i principi da cui si snoda il percorso della PNL.
Il discorso potrebbe diventare molto più complesso ma il nostro proposito è quello di fare chiarezza: Bandler e Grinder, negli anni Settanta, sostenevano che la loro invenzione fosse una terapia psicologica estremamente efficace e rapida in grado di risolvere importanti disabilità d’apprendimento o fobie radicate, in una sessione da un’ora.
Da allora sono stati scritti migliaia di libri sulla PNL, a favore e contro, ed il dibattito è ancora acceso.
La Programmazione Neuro-Linguistica, come potete immaginare, può essere utilizzata in molte maniere ed in molti campi ed è per questo che è ancora una tematica “scottante”.
Ci sono corsi di PNL volti ai venditori intenzionati a carpire dei segreti della comunicazione in grado di farli migliorare nelle vendite e ci sono altri corsi più orientati alla crescita di sé, al bene individuale.
Ci sono invece professionisti “piennellisti” che utilizzano le loro conoscenze per risolvere problematiche psicologiche dei loro clienti e ci sono anche pubblicitari che utilizzano la conoscenza della PNL per meglio incantare i consumatori.
Si trovano anche esperti della comunicazione per tramite della Programmazione Neuro-Linguistica, che istruiscono i politici durante le campagne elettorali per attivare in loro dei comportamenti/atteggiamenti più “vincenti”.
Esiste dunque anche il problema dell’uso che se ne fa della PNL, e già Bandler diceva che aveva partecipato a delle riunioni di “piennellisti” senza riuscire a capirci nulla, e l’aveva inventata lui!
Quindi, chi vuole provare le potenzialità della Programmazione Neuro-Linguistica, è bene che si affidi a dei veri professionisti!
Questo strumento, seppure sia ufficialmente considerato ancora una pseudo-scienza, è estremamente potente e non per nulla è utilizzato largamente nei campi più diversi.
Speriamo di essere riusciti, in questo primo articolo sul tema, a dare un’idea di cosa sia la PNL.
Affronteremo questo argomento spesso cercando, ogni volta, di scendere più nello specifico, nel profondo.
Per concludere questo primo articolo, che vorrebbe servire da “infarinatura” generale, ci piace tornare alla prima domanda con cui abbiamo aperto: che cosa è la PNL?
Eccovi l’opinione di Richard Bandler, che amava considerare la sua “creatura” un metodo di apprendimento:
“I bambini nascono con due sole paure: la paura di cadere e quella dei forti rumori improvvisi. Qualsiasi altra paura o fobia umana non è innata, ma appresa. Questo implica che se avete imparato ad avere paura, potete imparare anche a non averne. Se avete imparato a fare una cosa in un modo, potete imparare anche a farla in maniere completamente diverse e migliori. L’apprendimento è la via alla libertà personale, l’ipnosi e la PNL sono strumenti per rendere questo cammino facile e divertente.”
Queste parole ci riportano alla mente l’articolo sull’Imprinting di Konrad Lorenz, che abbiamo pubblicato di recente.
Vi rimandiamo comunque alla prossima settimana per un altro articolo sull’affascinante, e poco conosciuto, mondo della PNL nel quale proveremo ad analizzarne qualche altro aspetto.