In tanti post precedenti abbiamo parlato di comunicazione e di quanto essa sia fondamentale nei rapporti interpersonali. Oggi voglio parlarvi della relazione che esiste tra comunicazione e espressioni del viso, in particolare i movimenti degli occhi.

Esiste una forte correlazione tra la direzione dello sguardo e l’uso del linguaggio sensoriale. A seconda della direzione in cui una persona guarda (per esempio dopo che le è stata rivolta una domanda), è possibile prevedere quale modalità di elaborazione interna sia dominante: visiva, auditiva o cinestesica. Riuscire ad andare oltre le parole e leggere ciò che gli occhi del nostro interlocutore, e nel nostro caso studente o collega o genitore, stanno dicendo contribuisce notevolmente a migliorare il rapport. Infatti se osserviamo che una certa direzione dello sguardo è seguita regolarmente dallo stesso comportamento o dallo stesso modello linguistico, questo ci fornirà delle informazioni in più su come e se variare il nostro comportamento, e sugli elementi che si potrebbero ricalcare. 
Guardare verso l’alto comporta l’accesso a rappresentazioni visive interne. quando si guarda lateralmente, a essere dominante sarebbe il sistema di elaborazione auditivo. Quando si guarda verso il basso, si starebbe accedendo a sentimenti, sensazioni o emozioni. Uno sguardo dritto davanti a sé indica che si sta accedendo a informazioni visive acquisite recentemente. 
Non è detto che i movimenti oculari seguano sempre questo schema o che siano uguali per tutti, è invece necessario accertarsi che le correlazioni che sembrano esistere per ciascun individuo siano attendibili. Sviluppare acutezza sensoriale rispetto ai piccoli segnali inviati dalle persone mentre pensano, ascoltano o comunicano può essere utile a entrare in sintonia con gli altri, a comunicare con maggiore efficacia e a sapere quando si è sulla buona strada per realizzare i propri obiettivi!
Comunicare non significa solo inviare informazioni all’indirizzo di un’altra persona. Significa creare negli altri un’esperienza, coinvolgerli fin nelle viscere e questa è un’abilità emotiva.
Daniel Goleman

Daniela Deligia

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