Stamattina, in spiaggia, accanto al mio ombrellone, c’erano due mamme che parlavano, fortemente preoccupate, dei loro figli che si stavano preparando per gli esami di riparazione. Non era mia intenzione farmi i cavoli loro ma, visto che il loro tono di voce era alto, era inevitabile sentire ciò che dicevano. In particolare mi ha colpito una triste esclamazione:
“Sembra che l’unico obiettivo degli insegnanti sia diventato lo stipendio a fine mese!”.
Dopo aver sentito questa frase non ho ascoltato nient’altro del loro discorso, giacché mi sono fermata a valutare e riflettere.
Da diversi anni ormai faccio lezioni private a numerosi alunni che hanno difficoltà in matematica… si, numerosi! Tant’è che anche io, più volte, mi sono chiesta se i nostri ragazzi fossero realmente tutti degli asini oppure se ci fosse qualche problema, magari anche di comunicazione, in aula durante la lezione.
Da diversi anni ormai faccio lezioni private a numerosi alunni che hanno difficoltà in matematica… si, numerosi! Tant’è che anche io, più volte, mi sono chiesta se i nostri ragazzi fossero realmente tutti degli asini oppure se ci fosse qualche problema, magari anche di comunicazione, in aula durante la lezione.
Negli ultimi anni, la media dei voti degli alunni è calata notevolmente, per non parlare delle alte percentuali di bocciati in tutti gli istituti.
Per troppo tempo alunni, insegnanti e genitori si sono puntati il dito a vicenda; senza però raggiungere nessun risultato!
Ho deciso così, da oggi, di rivolgermi agli insegnanti nella speranza che, ciascuno, nel suo piccolo, possa contribuire a migliorare l’istruzione dei nostri ragazzi. Iniziamo subito a riflettere:
Cosa riguarda l’insegnamento?
Insegnare non riguarda semplicemente “far imparare qualcosa a qualcuno” ma riguarda anche, e soprattutto, le relazioni interpersonali, i sentimenti, i fatti, i pensieri dell’insegnante, i pensieri degli alunni, l’uso dei sensi e la conoscenza degli insegnanti della loro materia.
Cosa determina una didattica efficace?
Quando l’insegnante entra in classe il suo stato d’animo ha un impatto determinante sugli alunni, la sua motivazione dà ritmo alla lezione e la sua capacità di attenuare la tensione in un momento difficile crea in classe il clima ideale per svolgere la lezione. Per cui una didattica efficace è influenzata dalla capacità dell’insegnante di gestire sia le sue emozioni che i suoi comportamenti esteriori.
Poche professioni richiedono una così forte e profonda relazione con se stessi e con gli altri; ecco perché per gli insegnanti è fondamentale la conoscenza di validi strumenti e tecniche utili a sviluppare capacità intrapersonali e interpersonali, a gestire gli stati d’animo e a comunicare in maniera efficace.
Due insegnanti possono insegnare la stessa materia, nello stesso modo, a due classi molto simili tra loro e, tuttavia, ottenere risultati molto diversi; Perché accade questo?
A mio avviso, la motivazione va ricercata nell’ambito della CRESCITA PERSONALE. Ritengo, infatti, che non solo questa tematica sia quasi assente nella formazione degli insegnanti ma che, insieme all’acquisizione di strategie di apprendimento efficaci, essa sia la chiave dell’eccellenza dei docenti.
Nei prossimi articoli voglio trattare argomenti che serviranno a colmare queste lacune; in particolare parleremo (SAREBBE UTILE E COSTRUTTIVO CHE PARTECIPIATE ATTIVAMENTE CON I VOSTRI COMMENTI!) di:
• Comunicare in maniera efficace
• Sviluppare le capacità di influenzare gli altri
• Gestire le emozioni
• Definire gli obiettivi e i risultati che si vogliono ottenere
• Sviluppare una maggiore flessibilità di comportamenti.
Detto questo, PERCHE’ DOVRESTI CONTINUARE A LEGGERE ANCHE I PROSSIMI ARTICOLI E LASCIARE IL TUO COMMENTO ESPRIMENDO LE TUE IDEE?
Sicuramente se ti interessa sviluppare capacità di comunicazione eccellenti in aula, se vuoi conoscere tecniche potenti per raggiungere i tuoi obiettivi sia personali che professionali, se ti interessa sentirti bene in classe anche nei momenti più difficili, se credi fortemente che la tua crescita personale generi successi professionali (IO CI CREDO FORTEMENTE!!!).
“Non si insegna quello che si vuole; dirò addirittura che non s’insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è”.
-Jean Jaurès-
Daniela Deligia