Oltre che dando la paghetta, potete insegnare l’ABC della finanza ai vostri figli partendo semplicemente da tre domande:

  • Che cosa sono i soldi?
  • Chi li ha inventati?
  • Chi li fabbrica?
L’importante è che queste domande partano dai bambini stesso o, meglio, sorgano nel bel mezzo di qualche esperienza che condividete insieme. Le occasioni non mancano: al supermercato mentre fate la spesa insieme, quando andate insieme in banca, quando si paga il conto al ristorante, ecc. Quando spiegate cosa sono i soldi dovrete soffermarvi anche a sottolineare il valore di scambio che hanno e raccontare come, prima dell’invenzione dei soldi, le persone ricorressero al baratto.
Quando i bambini vanno a scuola e imparano le operazioni, potete inventare numerosi giochi per capire il valore di monete e banconote e per confrontare i valori. E’ fondamentale inoltre che imparino le equivalenze tra monete e banconote per imparare a ricevere il “resto”. Inoltre, confrontare i prezzi e calcolare quanto lavoro è necessario per pagare una certa cosa consente di introdurre il concetto che “nessun pasto è gratis” e di discuterne il significato: tutto ha un costo e c’è sempre qualcuno che lo paga, nulla è regalato. 
Definito che cosa sono i soldi e a che cosa servono, si può passare a discutere del risparmio. I risparmi sono quello che si mette da parte per usarlo in un secondo momento, quando è necessario. Potete parlare ai vostri figli di risparmi per conseguire obiettivi giovanili come studi, viaggi, acquisto di strumenti, motorino, ecc. Per i più piccoli, bisogna iniziare sin da subito con il salvadanaio, per poi passare ai libretti di risparmio. 
E allora, andate coi vostri figli a comprare un allegro salvadanaio, così da iniziare fin da subito a pensare seriamente al futuro.


Se aggiungi poco al poco, ma lo farai di frequente,
 presto il poco diventerà molto.
Esiodo

Daniela Deligia

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