Quante volte ti è capitato di non riuscire a comprendere il tuo interlocutore? Quante volte invece ti è successo di non farti capire dal tuo interlocutore?
Perché questo accade?
Nel linguaggio quotidiano siamo “obbligati” ad utilizzare cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni, per poter rendere la comunicazione più veloce e snella.
L’evento esterno arriva attraverso i nostri canali sensoriali ed è “filtrato”.
Vale a dire che la nostra mente esamina ed opera sulla percezione dell’evento. Mentre processiamo l’evento CANCELLIAMO delle parti, DISTORCIAMO, GENERALIZZIAMO le informazioni che arrivano, sulla base di una serie di elementi che operano da “filtro”.
Si tratta di un processo naturale della mente per evitarci un sovraccarico di informazioni. Tuttavia tale processo avviene inconsciamente e quindi ne rimaniamo influenzati senza rendercene conto.
Questi processi mentali di filtraggio vengono raccolti in tre categorie: cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni.
La cancellazione significa attenzione selettiva a certi aspetti della nostra esperienza e non ad altri. Li lasciamo fuori dalla nostra coscienza. Senza la cancellazione, la nostra mente conscia avrebbe troppe informazioni da analizzare.
Il nostro cervello è in grado di gestire tra le 5 e le 9 informazioni contemporaneamente. Quindi se ci chiedono di descrivere la nostra giornata mettendo in atto il processo di cancellazione, sicuramente saremo più efficaci perché eviteremo di introdurre particolari scontati. Questo perché la nostra mente cancella (a livello della mente conscia) una grande parte delle informazioni che riceviamo. Lo svantaggio avviene nel momento in cui cancelliamo informazioni importati che avremmo dovuto non dare per scontate.
La distorsione capita quando facciamo cambiamenti nella nostra percezione della realtà sensoriale. Coinvolge la creatività, ossia ci permette di deformare la realtà e di creare cose inesistenti.
La distorsione ci aiuta nel processo di motivazione. Il processo di motivazione avviene nel momento in cui modifichiamo parte delle informazioni che ci arrivano dai canali sensoriali. La distorsione è anche la ragione per la quale un evento ci può apparire diverso da quello che è.
È un processo utilissimo quando si tratta di inventare un qualcosa, uscire fuori dagli schemi ma non è funzionale quando lo utilizziamo in stati di alterazione emotiva negativa.
Il terzo processo si chiama “Generalizzazione“, e consiste nel trarre conseguenze generali sulla base di due o tre esperienze. Possiamo considerare la generalizzazione anche la maniera con cui impariamo, traendo informazioni dall’esterno e traendo conclusioni.
Il processo di generalizzazione può rivelarsi tanto utile quanto limitante. Se ad esempio abbiamo imparato che le bottiglie si svitano in senso antiorario, abbiamo generalizzato che per aprire tutte le bottiglie dobbiamo sempre svitare il tappo in senso antiorario. Questa generalizzazione ci sarà utile nella vita, visto che non dovremo più imparare ogni volta come si apre una bottiglia. Di contro, utilizziamo questo stesso processo per gli eventi negativi che ci accadono, dicendo tutti gli uomini sono fatti così…
Con il linguaggio noi dichiariamo continuamente quali sono le convinzioni che sono alla base dei nostri comportamenti. Il linguaggio inoltre influenza a sua volta il modo di fare l’esperienza ovvero rafforza le convinzioni invece che smentirle. Così facendo può diventare limitante.
Il Metamodello (detto anche “linguaggio di precisione”) è un insieme di domande, tese ad approfondire e specificare la rappresentazione della realtà. È un procedimento molto utile, ogni volta che si vuole definire gli obiettivi, dare o raccogliere informazioni precise, individuare le opportune strategie di azione, in relazione alle singole situazioni, per una buona comunicazione.
Ne ha parlato a lungo Piergiorgio Carlini, Master Practitionner Pnl, durante il Corso di Comunicazione: supera i tuoi limiti con la PNL svoltosi Sabato 29 e Domenica 30 Aprile, sottolineando il “potere delle domande”, perché come la PNL insegna ” chi domanda comanda”!
Con il Metamodello – dice Piergiorgio Carlini-possiamo:
- Specificare le generalizzazioni;
- Rivelare le ambiguità;
- Recuperare le cancellazioni;
- Ridefinire le deformazioni;
- Chiarire la vaghezza;
- Estrarre i significati specifici;
- Indurre a pensare nel qui ed ora;
- Recuperare la struttura profonda del linguaggio
Questo è solo una delle modalità con cui costruire relazioni efficaci grazie agli strumenti della PNL, se ti interessa approfondire e conoscere le principali Tecniche e Applicazioni della Pnl non perdere l’appuntamento con il Corso di Comunicazione e PNL- Tecniche e Applicazioni, che si terrà Sabato 28 e Domenica 29 Maggio.
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