Come promuoverti col Passaparola (part. 1)
La ricerca del lavoro rappresenta una fase molto delicata. L’acquisizione di nuovi clienti e il mantenimento di quelli vecchi, può comportare un grande investimento sia in termini di tempo che di denaro. Una buona programmazione e pianificazione delle azioni da compiere durante le consuete attività lavorative possono ridurre al minimo questo investimento. 
Il passaparola è la nuova moda della pubblicità. Possiamo ispirarci alla crescita esponenziale dei social network e dei forum in cui troviamo consigli e commenti su milioni di prodotti e servizi. “Un consiglio personale vale mille spot pubblicitari“.
Le statistiche dicono che oggi una persona prima di comprare qualcosa consulta i forum i cui utenti commentano i prodotti o servizi che hanno appena acquistato.
Eppure il passaparola non è una novità. Pensateci, non è forse quello che facciamo quando andiamo al ristorante e ci toviamo bene? Vale più il consiglio di un amico di tutti gli annunci pubblicitari e promozionali”.
Tutti parliamo quotidianamente delle esperienze che ci riguardano più da vicino, e tutti ascoltiamo con interesse quello che ci viene raccontato: incontri, eventi, viaggi, prodotti, servizi sono argomenti di conversazione comuni nelle case, negli uffici, nei ristoranti, per le strade. 
Perché facciamo passaparola? Per costruire relazioni, condividere informazioni ed esperienze, aiutare ed educare, dimostrare di avere una conoscenza specifica e confrontare la nostra opinione o anche semplicemente per esprimere il nostro entusiasmo per un prodotto, servizio, brand. 
Il Marketing non è una disciplina statica e per sua natura evolve continuamente per far fronte ai cambiamenti dei consumi e dell’economia. 
Qualche volta però deve fare un passo indietro e recuperare qualcosa che sembra appartenere al passato per affrontare il futuro. 
E’ il caso del Buzz Marketing o Viral Marketing, niente altro che la sublimazione tecnica del passaparola, semplice, economico e convincente, basato sulla forza dei clienti, persone dotate di carisma che riescono ad influenzare il comportamento e le idee di un gran numero di individui. 
Il punto più delicato sta nel convincere le persone a diventare veicoli del contagio (di solito avviene gratis), infatti esse nel dare un consiglio a qualcuno del proprio gruppo di riferimento si giocano in parte nome e attendibilità, perché dunque dovrebbero farlo? Normalmente è un fatto d’immagine, dunque un ritorno di tipo intangibile legato al rafforzamento della propria leadership in fatto di opinioni e al propri prestigio sociale nel gruppo. Questo comporta anche una maggiore attenzione nel svolgere il proprio compito perché più si diventa influenti e più una brutta figura o un suggerimento sbagliato diventano pesanti. 
Alla base del successo però ci deve sempre essere un’idea valida per spingere il cliente a farsi carico, di fatto spontaneamente, del suo ruolo di “contaminatore”. Altrimenti non sempre funziona. 
Iniziative come “se porti un amico ti faccio uno sconto” non è vero passaparola, ma vere promozioni. Occorre che le persone siano realmente coinvolte per spingere avanti il tuo servizio, anche senza niente in cambio. 
Ci vogliono individui legati al servizio da interessi personali e appartenenza sociale, il servizio da pubblicizzare deve avere davvero qualcosa di importante ed è altrettanto importante il modo di presentarlo. 
Dallo spazio del quartiere si è passati a una dimensione “globale”. Oggi molte barriere sono crollate e il passaparola ha assunto dimensioni mai conosciute prima. 
Le ricerche ci presentano un consumatore sempre più esigente e selettivo, Oggi, il passaparola dobbiamo improntarlo soprattutto sul comportamento. 
Quanto costa tutto ciò in termini economici? Relativamente poco, i costi per la gestione sono pressoché nulli. I costi di fatto sono uno degli elementi del passaparola e i risultati in termini di efficacia sono molto interessanti.

Nel prossimo post andremo a vedere quali sono i punti più importanti per seguire una condotta ideale a promuoverci al meglio.

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