Il termine, dal greco a-pathos, indica la mancanza di emozione, l’assenza di ogni forma di entusiasmo, di iniziativa e capacità di reagire agli eventi, belli o brutti che siano.
Si definisce persona apatica dunque una persona priva di motivazione ed anche di obiettivi: chi soffre di apatia infatti non riesce a trovare la forza per andare avanti, per dare una svolta alle situazioni, vive perennemente dunque in balìa degli eventi e di chi gli sta intorno avendo anche una ridotta capacità di manifestare le emozioni.
Non si tratta dunque di una malattia, il punto non è perciò trovare una cura ma riuscire a superare l’apatia pensandola come un disagio interiore, la spia di un malcontento profondo.
Per superare l’apatia è necessario uno sforzo consapevole da parte di chi ne è coinvolto, dunque non è una cosa facile proprio in virtù della tendenza della persona apatica a rifuggire dalle decisioni e da tutto ciò che comporta una presa di posizione.
Come comportarci davanti ad una persona apatica? E’ davvero possibile aiutarla a superare l’apatia?
Dipende! Possiamo davvero essere in grado di far uscire qualcuno dallo stato di apatia SOLO ED ESCLUSIVAMENTE se la persona chiamata in causa vorrà essere aiutata, se si renderà conto in prima persona di soffrire di un disagio e riuscirà ad ammetterlo.
Ma come fare? Non dobbiamo imporre la nostra presenza o sostituirci alla persona apatica nel prendere le decisioni: questo non farebbe altro che accrescere l’insicurezza e ridurre l’autostima già bassa di chi abbiamo davanti.
Una soluzione potrebbe essere quella di una “presenza-assenza”: far capire alla persona apatica che siamo pronti ad aiutarla ma nello stesso tempo dandogli modo di avere i suoi spazi personali per ritrovarsi e stabilire dei confini in cui poter agire indipendentemente da noi.
Questa può essere una strada utile per far ritrovare la motivazione all’altra persona suscitandogli delle emozioni positive: il saper di poter contare su qualcuno ma non dover continuamente dimostrare nulla per andare avanti e quindi imparare a far affidamento a se stessi.
Superare l’apatia dunque è possibile, occorre un percorso di crescita personale che analizzi l’origine del malessere e dei conflitti interiori che ne sono alla base.
Una soluzione per riuscire a superare l’apatia potrebbe essere quello di cercare di ritrovare la motivazione e capire che cosa ha condotto al disagio: spesso infatti l’apatia non è altro che la reazione a delle situazioni o esperienze che non accettiamo più, di cui non siamo soddisfatti e a cui la nostra psiche reagisce facendoci provare noia e insoddisfazione, questo ci deve far capire che è necessario un cambiamento.
Perseverare in situazioni che non tolleriamo più conducono solo ad un peggioramento del nostro stato d’animo, con il rischio di degenerare in depressione e ansie.
Migliorare la propria autostima e la fiducia in se stessi è già un buon primo passo, ma la cosa più importante se si vuole superare l’apatia è il non pretendere una soluzione immediata, occorre ascoltarsi e cercare di fare un piccolo passo ogni giorno, come coltivare i propri interessi o porsi dei piccoli obiettivi senza pretendere troppo da se stessi.
Silvia Busanca
Soffro di apatia da alcuni mesi, allora, ciò che è scritto non so se è vero ma mi da un po di sicurezza…sto andando in contro alla cronicitá di questo disagio…spero finisca presto…un abbraccio a tutti gli apatici…
ps non guardateci come stronzi insensibili ma bensì come persone che, almeno nel mio caso, hanno sofferto talmente tanto da avere avuto paura delle emozioni stesse….credo bisogni aggiungere che nella maggior parte dei casi , il disagio si riversi su fissazioni, che magari erano già presenti oppure no, ma che si trasformino e aumentino,parlo del controllo su qualcosa , perché poi l'apatia è una forma di controllo.
spero di essermi spiegata…questi sono i miei pensieri…grazie:(:)
Ti sei spiegata benissimo. Voglio farti notare una cosa. Tu dici "nella maggior parte dei casi , il disagio si riversi su fissazioni, che magari erano già presenti oppure no…" io penso che non è il disagio che si riflette su fissazioni bensì il contrario. Poi, naturalmente, queste possono trasformarsi ed aumentare ma dipende dalle tue fissazioni. Tu hai il potere di decidere su cosa fissarti, su cosa credere oppure no. E' un tuo potere non scordarlo. Niente e nessuno al mondo può obbligarci a pensare e fissarci, su cose che non vogliamo. Cio che pensi diventa la tua realtà. Questo potere è tuo, riprenditelo.
E chi passa dall'apatia quasi al suo opposto? È bipolare?
Purtroppo sono apatico da anni ormai e il motivo è proprio scritto qui su, l'apatia nel mio caso è nata da delusioni passate e voglia di non riviverle più.
All'inizio non è male, essere non curante, non provare dolore (morale), ansia, meraviglioso, ma è con il tempo che si realizza, guardando il mondo intorno a noi, che la felicità, l'amore e la passione, valgono il rischio.
Io non sono sicuro di riuscire ad uscirne, ma vi auguro di non entrarci.
Ormai è un mese che mi sento Chiusa in una bolla, senza provare emozioni! L'unica cosa che riesco a fare e piangere perché non riesco a capire il perché, ed il perché io mi senta in questo modo! È possibile che il giorno prima ti senti bene e il giorno successivo ti senti come un vegetale, privo di qualsiasi emozione? Quando gli altri mi parlano è come se io non riuscissi a capire i loro sentimenti e non riesco ad immaginarli,sono priva di empatia! Sono fidanzata da un anno e so di amare da morire il mio fidanzato, ma queata mio status Non mi permette di provare emozioni, di cui solitamente una persona innamorata prova,questo anche sulla mia famiglia e le persone più care! Ho perso anche le mie ambizioni!
Non dirlo a me ! Sto provando questa sensazione da circa due giorni e so che come tempistica fa ridere visto che ci sono tante persone che ne soffrono da anni, ma credimi che sto passando un inferno che mi sembra di vivere da anni �� Ma la cosa assurda che non riesco a spiegarmi è che fino alla settimana scorsa, da circa 8 mesi, mi sentivo l'esatto contrario, era super ipocondriaca in particolar modo su una malattia e adesso di colpo non mi interessa più la mia salute, non mi preoccupo più di niente e cosa ancor più grave ho paura di fregarmene delle persone a me più care e non voglio assolutamente questo ! É come se avessi un blocco mentale, difficile da spiegare purtroppo…. Il
Ciao, il disturbo bipolare è molto complesso da affrontare in questo conte, esistono per questo gli specialisti.
Passare dall'apatia ad un eccessivo zelo forse può indicare un cambiamento di stato d'animo legato magari alla volontà di uscire da una condizione che non ci rende sicuramente felici.
L'importante è reagire e non pensare che il problema non sia risolvibile, con un po' di volontà ed impegno si può cambiare la propria condizione.
Un affettuoso saluto
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Ciao, scusami per il ritardo della risposta.
L'apatia non è una malattia, è uno stato mentale ma perchè non degeneri in patologia devi essere tu a non renderla tale.
Inizia ad non utilizzare frasi come "non posso, non sono sicuro di uscirne", ma sostituiscile con affermazioni del tipo " io posso, io voglio uscirne".
Programma la tua vita passo per passo, ne siamo noi gli artefici.
Un grosso in bocca al lupo.
Ciao Chiara, può succedere nella vita di avere dei momenti difficili.
Non farti troppe domande, affronta il momento per quello che è, un momento appunto, e come tutto passerà.
Per tanti momenti di difficoltà ne vivrai altri felici, consapevole però di essere stata capace di superare i momenti bui.
Le difficoltà ci aiutano a crescere, vivi questo momento per conoscere meglio quegli aspetti di te stessa che finora non conoscevi, magari saprai andare avanti e meravigliarti di te stessa.
Auguri per la tua vita.