Roma, 7 feb. (Adnkronos Salute) ? Giovane, donna e con disturbi lievi. E’ questo l’identikit di chi sceglie di rivolgersi a uno psicologo in rete. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Giovanni Gentile, coordinatore dell’iniziativa di ioPsicologo.it, in collaborazione con i portali Niente-Panico.it e BlogTherapy.it, che offre la possibilità a chiunque ne abbia bisogno di usufruire di un supporto a distanza tramite Skype.
“Le persone che si rivolgono allo psicologo online ? continua Gentile ? hanno generalmente tra i 23 e i 35 anni, e nella maggior parte dei casi sono donne. Questo non mi stupisce ? aggiunge l’esperto – il gentil sesso, infatti, è molto più sensibile alla tematica psicologica. Queste persone non hanno disturbi gravi, come problemi psichiatrici, ma quelli che possiamo definire disagi psichici. Tra i più diffusi ricordo i disturbi d’ansia lievi, i problemi di stress che portano a insonnia e difficoltà all’addormentamento. Ma non solo. Pensiamo anche ai disagi relazionali, sia di coppia che familiari; un classico è il giovane che inizia a diventare autonomo e a sganciarsi dal contesto familiare, e che spesso vive crisi esistenziali. Ci sono poi i disagi strettamente legati al periodo storico ed economico che stiamo vivendo, con i conseguenti problemi psicologici legati alle difficoltà di trovare lavoro”.
“Ci muoviamo, quindi ? spiega Gentile – all’interno di quello che è il benessere psicologico, più che la patologia classica. Credo che questo tipo di intervento, se pure rivolto a tutti, abbia come referente privilegiato i soggetti con questi disturbi, e non chi fa già ricorso a farmaci o a psicoterapia; ma a quelle persone che stanno nel mezzo, a chi non sa se iniziare o no, e che cerca aiuto per orientarsi. Noi in media abbiamo 250 utenti che ogni giorno visitano il nostro sito www.ioPsicologo.it, pensiamo che di questi una buona fetta sarà interessato al nostro nuovo servizio”.
Fonte: liberoquotidiano.it
Credo sia estremamente complesso affrontare disagi e problemi, sia riferiti alle donne che agli uomini,rivolgendosi ad uno psicologo "in rete".Infatti, come spiega l'articolo, questo è un supporto offerto a chi " sta nel mezzo"…non utilizza psicofarmaci ma è disorientato nella ricerca di un aiuto esterno.
Non credo,onestamente,nel supporto di aiuti di questo tipo utilizzando la rete….