Comunemente giudichiamo bella una cosa ben proporzionata e sin dall’antichità la Bellezza è stata identificata con la proporzione, alla quale, nel mondo greco e latino, si univa la piacevolezza del colore e la magia della luce.
Nella Grecia antica i filosofi pre-socratici ( Talete, Anassimandro e Anassimene ), davano una definizione del mondo come un Tutto ordinato e governato da una sola legge; ossia pensavano al mondo come a una “forma”, asserendo in tal senso l’identità tra Forma e Bellezza.
Sarà Pitagora, con la sua scuola ( VI secolo a.C. ), ad affermare questa concezione in modo esplicito, fondendo insieme discipline come cosmologia, matematica, scienza naturale ed estetica, sostenendo che il principio di tutte le cose è il numero.
I pitagorici manifestavano un profondo sgomento di fronte all’infinito e a ciò che non può essere ricondotto a un limite, e perciò cercarono nel numero la regola capace di limitare la realtà, di darle ordine e chiarezza. Nasceva così una visione estetico-matematica dell’universo: tutte le cose esistono perché riflettono un ordine; e sono ordinate perché in esse si realizzano leggi matematiche, che sono insieme condizione di esistenza e di Bellezza.
Ad ogni regola per la produzione del Bello si associa anche l’idea dell’armonia musicale; i pitagorici sono stati i primi a studiare i rapporti matematici che regolano i suoni musicali, le proporzioni su cui si basano gli intervalli, il rapporto tra la lunghezza di una corda e l’altezza di un suono, e tale scoperta stabilì un’ autentica connessione tra Intelligibile e Bello.
Sapevano anche che i diversi modi musicali influiscono diversamente sulla psicologia degli individui, e parlavano di ritmi duri e ritmi temperati, ritmi adatti a educare i fanciulli e ritmi molli e lascivi; tant’è che gli stessi pitagorici si facevano accompagnare alla pace del sonno da dolci cantilene e, al risveglio, sceglievano invece modulazioni più ritmiche per abbandonare il torpore della notte ormai trascorsa.
I matematici hanno da sempre prestato notevole attenzione alla natura estetica della loro disciplina. Pertanto anche i matematici contemporanei ritengono che l’attività matematica e quella artistica siano in qualche modo molto simili, paragonabili, strettamente connesse. l fattori che legano l’Arte alla Matematica, e più in generale alla Scienza, sono la creatività e l’immaginazione.
Daniela Deligia